Startup: iniziare cambiando subito strada

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Da qualche giorno ho iniziato un percorso della durata di 12 settimane che mi porterà a testare un’idea per capire se può essere la base per una startup. Ho vinto la mia innata voglia di lasciare i progetti più ambiziosi solo nella fase di ideazione, dove nessuno può mettere in dubbio la loro qualità.

Avevo un’idea che mi ballava in testa da almeno un paio di anni riguardante l’eredità digitale e invio di messaggi “post mortem” ad amici e parenti che volevo mettere in pratica.

La prima fase di validazione è quella di rilevare se il problema che si vuole risolvere esiste davvero ed se ha un pubblico che è disposto a pagare per la soluzione che si propone. Sono bastati due preziosissimi confronti che potrei riassumere con “meh. Ma non è meglio quest’altra cosa?” per farmi riflettere e cambiare quasi completamente rotta.

Ho chiesto una opinione anche a Gemini, l’AI di Google, che ha evidenziato uno dei miei timori strutturali: “ma sei sicuro che il tuo pubblico voglia pagare oggi per qualcosa che userà chissà quando? Anzi che non userà mai, visto che si parla di cose che accadranno alla sua morte.”

Inoltre ho pensato che avere un ruolo attivo in eventuali elaborazioni del lutto complicate dalla ricezione di messaggi inviati dal mio progetto, non è qualcosa che voglio.

Quindi, al giorno 3 ho già un’idea scartata all’attivo, che è comunque un passo in avanti non da poco. 😉


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