L’arcangelo Michele, sopra castel Sant’Angelo, sguaina o rinfodera la spada?

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È sicuramente una delle statue raffiguranti un angelo più famose, quella che troneggia sopra la cima di Castel Sant’Angelo.

Opera di Von Verschaffelt del 1753, l’arcangelo tiene in una mano il fodero e nell’altro l’elsa della spada. Ma Michele sta sfoderando la spada o la sta riponendo? La risposta a questa domanda è contenuta nella sua storia.

L’edificio che attualmente chiamiamo Castel Sant’Angelo fu costruito tra il 130 e il 139 dopo Cristo per volere di Adriano che voleva fosse edificato per lui un mausoleo sullo stile di quello di Augusto. Le storie dei due mausolei non potrebbero essere nei secoli successivi più diverse: quasi dimenticato e abbandonato quello di Augusto, utilizzato e modificato fino alla forma attuale quello di Adriano.

Già nel 403 venne convertito in avamposto fortificato oltre il tevere e le sue difese ressero il sacco dei Visigoti e dei Vandali. È da questa data viene cominciato a chiamare castellum.

Il suo nome attuale ha origine nel 590. Roma è vittima di una grave pestilenza e viene organizzata una processione per invocare l’aiuto divino contro questo male. PPartecipa alla processione lo stesso Pontefice di allora, Papa Gregorio I. Giunto nei pressi della Mole Adriana il papa ha una visione: sulla sommità dell’edificio appare l’arcangelo Michele che rinfodera la spada, a significare la fine della punizione divina del morbo inflitta a Roma. E la cosa puntualmente si verificò.

Da quel momento i romani cominciano a chiamare con il nuovo nome di Castel Sant’Angelo il Mausoleo di Adriano e nel 13esimo secolo posizionarono una statua raffigurante l’arcangelo nell’atto di inguainare la spada sulla sommità della struttura.

Sono state molte le statue che si sono susseguite a commemorare il miracolo:

  1. la prima di legno su cui le intemperie ebbero la meglio;
  2. la seconda in marmo fu distrutta nel 1379 durante un assedio;
  3. la terza, posta nel 1453, di marmo con ali di bronzo venne distrutta da un fulmine nel 1479;
  4. la quarta di bronzo venne usata nel 1572 per fare cannoni;
  5. la quinta sempre di marmo con ali di bronzo fu sostituita nel 1753 ed è oggi visibile nel cortile dell’Angelo all’interno della fortezza;
  6. la sesta e, per ora, ultima è quella che attualmente si può ammirare.

Quindi sicuramente il gesto rappresentato dalla statua è quello di rinfoderare la spada, come gesto di clemenza e non di sguainarla.


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