L’origine dell’insulto con le dita a V degli inglesi

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Anche un gestaccio può nascondere della cultura: indice e medio divaricati che puntano verso l’alto con il dorso della mano mostrato al destinatario

Gli insulti, sia verbali che gestuali, hanno spesso un’origine interessante e che si perde nel tempo della tradizione: sembra infatti che niente si conservi meglio nel tempo delle tradizioni boccaccesche.

Il gesto del dito indice e medio nella forma della V mostrate al destinatario dalla parte del dorso della mano fa risalire la sua origine addirittura alla Guerra dei cent’anni (dal 1337 al 1453) tra inglesi e francesi, combattuta sul territorio del Regno di Francia.

Senza entrare nel dettaglio, la Guerra dei cent’anni vede dei mutamenti nelle modalità di fare la guerra: la cavalleria come centro nodale dell’esercito è al tramonto, fanno la loro comparsa le armi pesanti da fuoco e si passa dall’esercito feudale legato al nobile del territorio ad eserciti professionali che vengono pagati per combattere.

I francesi in questa guerra fecero la conoscenza di un’arma usata dall’esercito inglese che gli creò non pochi problemi: l’arco lungo. Questo arco era in grado di scoccare frecce che superavano i 370 metri di gittata e che era quindi utilizzabile anche negli assedi con funzioni di copertura.

Ma cosa c’entra l’arco lungo con l’insulto con le dita a V?

L’impatto nella Guerra dei cent’anni di quest’arma fu talmente importante che i francesi presero l’abitudine di mozzare l’indice e il medio ai prigionieri inglesi che, se rimessi in libertà, non avrebbero più potuto tirare con l’arco lungo..

Da questa “abitudine”, nasce nell’esercito inglese dell’epoca l’usanza di mostrare ai nemici le due dita divaricate, come nel gesto di incoccare la freccia e tendere la corda, a dimostrazione che erano ancora in grado di utilizzare l’arco lungo contro di loro.


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