Doranto Pietri e il fantozziano “Non lo aiutate sennò è squalificato”

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Una delle tante citazioni nascoste nei film del personaggio di Paolo Vilaggio

I primi due film di Fantozzi, quelli diretti da Salce, sono una miniera di citazioni più o meno dotte. Forse una delle meno riconoscibili è quella che riguarda la conclusione della famosissima scena iniziale del primo Fantozzi dove il ragioniere cerca di raggiungere il suo posto di lavoro per timbrare il cartellino in tempi “al limite delle possibilità umane”.

Il ragioniere, dopo qualche disavventura mattutina, corre lungo il corridoio che lo porterà a timbrare il cartellino. Stremato, inciampa e cade e quando due uscieri gli si fanno vicino per aiutarlo gli viene detto “No, non lo aiutate, sennò è squalificato. Deve arrivarci da solo”.

Questa battuta prende spunto da un fatto realmente accaduto alle Olimpiadi di Londra del 1908 e che ha visto coinvolto un maratoneta italiano: Dorando Pietri.

Il 24 luglio di quell’anno si svolge la maratona in un clima molto caldo per la consuetudine inglese e il dispendio di energie mette a dura prova tutti gli atleti. Dorando Pietri arriva per primo nello stadio dove si trova il traguardo, ma, oramai allo stremo delle forze e poco lucido, sbaglia direzione. Barcolla per qualche metro e poi si accascia a terra. Viene aiutato da due giudici di gara a rialzarsi e, presa la giusta direzione, arranca fino al traguardo, passato il quale viene soccorso in barella. Dall’entrata allo stadio al taglio del traguardo, in tutto 500 metri, il maratoneta ha impiegato più di dieci minuti.

Il secondo arrivato, della squadra americana, fa però ricorso proprio per quell’aiuto a rialzarsi ricevuto da Pietri e il maratoneta italiano viene squalificato, ma entra nel mito dello sport proprio per questa sua mancata vittoria.

Alle Olimpiadi di Londra del 1948 rifà la sua comparsa Dorando che viene accolto come una celebrità e viene addirittura a dare il via alla Maratona di quell’anno: peccato che Dorando fosse morto sei anni prima. L’impostore viene smascherato da una spedizione a Londra di concittadini di Dorando che denunciano la cosa.


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